20 gennaio 2006

Intolleranze alimentari: istruzioni per l'uso.



Scrivo di questo argomento perchè negli ultimi anni sembra che moltissime persone siano diventate improvvisamente intolleranti a qualche alimento, tra i quali svettano nella hit parade farine e latticini.
E allora ognuno cerca il suo guru, chi lo trova in un bravo naturopata, chi in uno specialista, chi nell'erborista sotto casa e più cerchiamo più vediamo avvalorate le nostre ipotesi, anzi alle volte il quadro peggiora e saltano fuori altri malanni, altre teorie. E così il gioco è fatto: siamo diventati intolleranti!
Da qui in poi l'iter è fatto di privazioni, diete, altre visite; e non basta, perchè ci tocca eliminare alimenti, stare attenti a non venire a contatto con questo prodotto o con un certo sapone e altre esagerazioni del genere.
Parlo senza nessuna vena ironica sia chiaro, è la mia esperienza personale.
Mi sono informato cercando nel web, sentendo l'esperienza di altre persone e cercando di comprendere le cause. Le intolleranze (al di là della celiachia) non esistono, o meglio non è da imputare agli alimenti la colpa dei nostri malesseri. E' un'insieme di elementi che messi insieme danno origine ai sintomi tipici delle intolleranze.
Quando il nostro corpo arriva a non tollerare più un alimento e sviluppa quindi una sintomatologia precisa ci sta solamente portando a galla il problema perchè noi possiamo porvi rimedio.
Il nostro organismo è molto più complesso di quanto stimiamo e vi sono numerose connessioni tra ciò che succede nella nostra vita e ciò che accade nella nostra pancia. Quindi la risoluzione del conflitto (perchè di conflitto si tratta) richiede pazienza e voglia di mettersi in gioco. Un valido e semplice test è il seguente: link al test
Non costa nulla ed è la cosa più logica da fare se si ha problemi di intestino o si presentano i classici sintomi di intolleranza quali: stanchezza cronica, diarrea, dermatiti, dolori articolari, mal di testa.
Una volta individuato l'alimento che crea maggiori problemi bisognerebbe fare due operazioni:
• rimuovere le scorie dall'intestino con una pulizia. A questo proposito l'argilla assorbe i gas e le tossine nocive. Ostacola le colture microbiche, le uccide, aumenta l'attività del fermento diastasico esistente nelle cellule e i prodotti di secrezione dell'organismo. Assorbe i prodotti dell'infiammazione e stimola l'eliminazione dei prodotti di rifiuto. Attenzione, però. Una volta iniziata, la cura d'argilla non deve, salvo eccezioni, essere interrotta prima del risultato desiderato. Essa scatena, infatti, un insieme di processi successivi (purificazione, rivitalizzazione) e fermarli nel loro svolgersi potrebbe essere dannoso.
• dopo aver pulito l'intestino iniziare un'integrazione di fermenti probiotici che dovrebbe essere prolungata per alcuni mesi.

Nel frattempo sarebbe utile cambiare stile di vita, almeno un pochetto...se siete pigri iniziare a muovervi, se vi muovete troppo iniziare a fermarvi, se votate a destra votare a sinistra e viceversa. Eheheheh!
Ribaltare le abitudini e rompere gli schemi insomma. Questa è la chiave.
Chiaramente questi sono "rimedi popolari", se avete guai seri usate il buon senso!!

Spero che queste righe vi siano d'aiuto e vi invito ad usare i commenti. E' quella nuvoletta che vedete quì sotto alla fine dell'articolo, se la cliccate potete lasciare un vostro commento ad ogni articolo presente nel blog.