14 settembre 2006

Il Piemonte cancella i vaccini obbligatori [26.05.2006]



Accogliamo favorevolmente la deliberazione della Regione Piemonte che sostituisce il desueto strumento dell'imposizione a favore di una libera scelta dei genitori in materia di vaccinazioni.
Questo, in una societa' civile, democratica e matura e' un passo importante verso la libera e responsabile scelta dell'individuo per cio' che riguarda la salute propria e dei propri figli.
Esistono infatti vari strumenti e molte possibilita' per informarsi e valutare personalmente e responsabilmente i pro e i contro della pratica vaccinale e ora, almeno in Piemonte, esistono anche gli strumenti legali che permettono, a chi decida di non far vaccinare i propri figli, di non essere discriminato e appesantito da sanzioni e denunce.

Segue l'articolo de La Stampa che annuncia questa importante disposizione.

Il Piemonte cancella i vaccini obbligatori


TORINO. Il Piemonte cancella le vaccinazioni obbligatorie. Prima regione in Italia, abolisce con una rivoluzione storica le iniezioni «per legge» e riordina in due sole categorie la distinzione «obbligatorie», «consigliate» e «facoltative», fonte di confusione e incertezza per mamme e papà. Esisteranno solo vaccini «prioritari» e non. Spariscono multe e denunce al Tribunale per i minorenni, per far posto alla formazione: i genitori che decideranno di non sottoporre i figli ai vaccini finora obbligatori contro difterite, tetano, polio ed epatite B saranno invitati a partecipare a un ciclo di lezioni sull’importanza dell’immunizzazione. Così la Regione avrà assolto il suo dovere di promozione della salute, ma non interferirà poi nella scelta consapevole delle famiglie.
Il nuovo «Piano di promozione delle vaccinazioni» viene presentato oggi, ma «La Stampa» è in grado di anticiparlo. Sessanta pagine approvate il 10 aprile scorso al termine di un lungo lavoro che ha visto, fra l’altro, impegnato un consiglio di saggi: un pediatra, un procuratore della Repubblica in pensione, un medico legale e un eticista valdese.
Vittorio Demicheli è il responsabile della Sanità pubblica del Piemonte: «Le vaccinazioni - spiega - costituiscono un’attività fondamentale per la prevenzione. Ma è dimostrato che il vecchio concetto di “facoltativo” veniva interpretato come sinonimo di “inutile”, mentre l’imposizione era criticata. Il termine “prioritario” creerà un atteggiamento nuovo da parte delle famiglie». Tra i motivi che hanno convinto il Piemonte a cambiare rotta c’è poi una constatazione: «Il Tribunale per i minorenni di Torino ha deciso di non voler più essere informato delle vaccinazioni obbligatorie non fatte, a meno che questo non si accompagni a maltrattamenti in famiglia. Inutile, quindi, continuare a denunciare e multare i “fuorilegge”. Per chi contesta da sempre i vaccini, è un motivo in più per alimentare la crociata. Per le Regioni, solo uno spreco di tempo e denaro per contrastare ricorsi che nel 50 per cento dei casi vengono vinti dalle famiglie. Nessuno cambia idea, e si arricchiscono solamente gli avvocati».
Dall’obbligo al diritto. Ecco il nuovo approccio. «Far capire, non costringere», dice Demicheli, che ha tradotto nel Piano 2006 l’invito del ministero a «incrementare gli interventi di ordine strutturale, organizzativo, formativo e comunicativo per consentire l’evoluzione della politica vaccinale dall’ambito degli interventi impositivi a quello della partecipazione consapevole delle famiglie».
L’elenco delle vaccinazioni «Prioritarie» racchiude in pratica tutte le ex «obbligatorie» e «facoltative». Si aggiungono quelle per i bimbi viaggiatori. Saranno fornite gratis dalle Asl, «che dovranno avere scorte imposte dalla Regione», precisa Demicheli. «Prioritario» sarà anche il vaccino contro l’influenza, per chi ha più di 65 annioèarischio.
La Regione non ha dubbi: il nuovo Piano terrà alta la guardia contro le principali malattie. Ma il Piemonte va oltre: nella categoria «Altri» ha inserito i vaccini contro tubercolosi, varicella, tetano, meningite, colera, epatite A, febbre gialla, febbre tifoide e rabbia. Vaccinazioni non gratuite, garantite comunque dalle Asl a prezzo di costo, con un risparmio sul prezzo in farmacia.

Fonte: www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200605articoli/5731girata.asp