Occhio alle scarpe cinesi: contengono nichel.

Ebbene sì dopo lo scandalo di qualche anno fa riguardante la nuova moneta, ora è la volta delle scarpe cinesi. Oltre al nichel sembra che siano presenti diverse altre sostanze tossiche. Ho ricevuto proprio oggi la segnalazione da un caro amico del blog che una settimana fa si è recato in un rinomato "store" di calzature in Alessandria e dopo l'acquisto ha dovuto ricorrere alle cure del medico per un'improvvisa dermatite da contatto. Senza scarpe migliorava, appena indossava nuovamente il paio di calzature incriminato, peggiorava. Tirate voi le conclusioni...
Ed ecco l'articolo.
Hanno preso un paio di scarpe a caso, acquistandole direttamente in negozio. Poi le hanno portate al laboratorio di Vigevano. Quel laboratorio a cui i calzaturieri sono obbligati a ricorrere per avere il nulla osta su componenti e materie prime utilizzati. I risultati non si sono fatti attendere.
Sostanze tossiche e prodotti chimici dannosi erano presenti in gran quantità. E’ partita così l’inchiesta avviata dal ministero della Salute che, su sollecitazione dell’Associazione calzaturieri italiani, ha fatto scattare misure di controllo sulle scarpe importate dalla Cina. Coloranti sotto accusa. Ma anche colle, solventi, gomma. Gli uffici di frontiera dovranno effettuare controlli a campione, prelevando tre paia di scarpe per ogni partita di calzature in arrivo da inviare ai laboratori per essere sottoposte ad analisi complete. In 20, 30 giorni si avranno le risposte e se queste dovessero confermare i sospetti denunciati dall’Anci, assicura il ministro Storace, verranno presi provvedimenti e scatterà il blocco delle importazioni. La misura, informa Roma, durerà sei mesi. “Il problema è serio - dice Roberto Vallasciani, vicepresidente dell’Anci e titolare della Dribbling di Grottazzolina -. In Europa si può sdoganare di tutto. I prodotti non sono sottoposti a nessuna certificazione per collanti, solventi, sistemi di concia e coloranti. Noi invece dobbiamo sottoporci a regole ferree. Una non reciprocità dannosa per le nostre aziende. Concorrenza sleale, a fronte già di una manodopera a basso costo in Cina ma anche in Paesi come la Turchia. Così abbiamo fatto verifiche per conto nostro. Comprando direttamente le scarpe in negozio e facendole analizzare nei nostri laboratori. Ebbene, la presenza di nichel, per esempio, è risultata di 4, 5 volte superiore a quella prevista dalle normative comunitarie”. E il caso è scoppiato. Allergie, cattivo odore, vesciche. E sotto accusa non sono solo i prodotti a basso costo. Ma anche quelli di marca, di quelle aziende che hanno spostato parte del ciclo di fabbricazione in Asia. “Multinazionali furbe”. Firme di prestigio, soprattutto di articoli sportivi, che fanno gola in particolare ai giovani. Anche qui, materiali scadenti, mastici e coloranti non a norma. Della cui presenza non si sospetta visto che l’obbligo di dichiarare il luogo di fabbricazione in Europa non c’è. Nel 2004 sono state importate dalla Cina 127 milioni di paia di scarpe. L’incremento, solo nei primi sei mesi di quest’anno è stato del 600%. L’allarme è giustificato. Anche il dermatologo invita a correre ai ripari. Proteggersi con le calze è la prima misura da rispettare, per evitare dermatiti da contatto. A soffrire di più sono i giovani che spesso usano scarpe senza calze durante l’estate. Tant’è che i casi di problemi ai piedi sono in aumento: oggi sono il 5% del totale delle dermatiti da contato. Coloranti, colle, tipo di gomma. Ma occhio. Il problema è che non si riesce neppure a fare una diagnosi esatta della sostanza che può essere pericolosa proprio perchè - avvisa l’esperto - non è utilizzata in Europa.
Fonte:www.corriereadriatico.it